Nei pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL), un trapianto allogenico preceduto da un condizionamento a ridotta intensità (RIC) o non-mieloablativo (NMAC) è in grado di offrire tassi di sopravvivenza a 5 anni sovrapponibili a quelli di un trapianto mieloablativo (MAC), nonostante il maggior rischio di recidiva di malattia. Sono questi i dati che emergono da uno studio retrospettivo (Bacher U et al. Blood, 2012;120:4256-4262) condotto sui dati relativi a 396 pazienti con DLBCL allotrapiantati dal 2000 al 2009 estratti dal registro delCenter for International Blood and Marrow Transplant Research (CIBMTR).
L’incidenza di GVHD acuta e cronica è risultata sovrapponibile fra i 165 pazienti trattati con trapianto mieloablativo, i 143 riceventi un RIC e gli 88 casi trapiantati con NMAC. Tuttavia, la mortalità non legata alla recidiva a 5 anni è stata significativamente maggiore nel primo gruppo (56% verso 47% verso 36%, rispettivamente; P = 0,007). Al contrario, il tasso di progressione a 5 anni era minore nei pazienti del gruppo MAC rispetto ai gruppi RIC e NMAC (26% verso 38% verso 40%; P = 0,031). Nonostante queste differenze, sia la sopravvivenza libera da malattia e sia la sopravvivenza globale a 5 anni non sono risultate significativamente differenti nelle tre coorti di pazienti (15-25% e 18-26%, rispettivamente).
«Questo rappresenta il più vasto studio pubblicato che confronti i risultati ottenuti con regimi di condizionamento di differente intensità nei pazienti con DLBCL», scrivono gli autori della ricerca. «La maggiore mortalità non da recidiva osservata con l’utilizzo di regimi mieloablativi e l’associazione del tasso di recidiva con il grado di intensità del condizionamento fornisce una indicazione per selezionare la strategia di condizionamento più appropriata nei singoli casi, sulla base dell’età e della presenza o meno di comorbilità. Inoltre, l’utilizzo di rituximab prima del trapianto secondo i nostri dati potrebbe ridurre il tasso di recidiva o progressione dopo il trapianto, ma questo aspetto necessita di essere confermato da studi prospettici».