Nei pazienti anziani in trattamento con warfarin, la somministrazione di cotrimossazolo aumenta di quasi 4 volte il rischio di emorragie del tratto gastrointestinale. Queste le conclusioni di uno studio di popolazione caso-controllo (Fischer HD et al. Arch Intern Med, 2010, 170:617-21) condotto su 2151 soggetti con età ≥ 66 anni in trattamento con warfarin da almeno 180 giorni, ospedalizzati per emorragie del tratto gastrointestinale. Per ogni paziente inserito nello studio sono stati selezionati fino a 10 controlli in trattamento con warfarin, appaiati per età, sesso e uso dell’anticoagulante orale.
Rispetto ai controlli, la somministrazione di cotrimossazolo nei 14 giorni precedenti il ricovero è risultata quasi 4 volte più frequente nei casi con emorragia (odds ratio: 3,84; 95% CI: 2,33 – 6,33). Il trattamento con ciprofloxacina era anche associato con un aumentato rischio di emorragia di quasi 2 volte (odds ratio: 1,94; 95% CI: 1,28 – 2,95), mentre nessuna associazione significativa è stata trovata con la prescrizione di amoxicillina, ampicillina, nitrofurantoina o norfloxacina.
“In questo studio abbiamo voluto esaminare il rischio di emorragie del tratto gastrointestinale nei pazienti anziani trattati con warfarin in combinazione con alcuni antibiotici comunemente utilizzati per la terapia delle infezioni del tratto genito-urinario, il secondo tipo più frequente di infezione in questa fascia di età”, scrivono gli autori della ricerca. “Occorre considerare anche che circa il 10% dei pazienti ospedalizzati per emorragia sono deceduti durante il ricovero. I clinici dovrebbero evitare la prescrizione di cotrimossazolo nei pazienti in trattamento con warfarin o, se questo non è possibile, attuare un attento monitoraggio della coagulazione ed eventualmente una riduzione temporanea del dosaggio dell’anticoagulante orale”.